Utilità medica

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L'Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano.

 

 


Modena, Aprile 1998: monitoraggio in diretta di un bambino in sala operatoria all'Hesperia Hospital.

 

 


 

L'utilità del MindDrive in campo medico

Il sensore MindDrive è eccezionale per il fatto che permette anche a persone con gravi handicap (esempio tetraplegici) di divertirsi (esempio con i videogame a controllo mentale) e di esprimere la propria volontà (si pensi alla possibilità di scrivere una lettera o manifestare il voto politico con la semplice forza del pensiero). Più in generale, la capacità di "leggere" il pensiero sta rivelando ulteriori enormi potenzialità in campo terapeutico e medicale, anche nella cura delle malattie nervose e nel recupero di soggetti cerebrolesi. Inoltre, si pensi al ruolo fondamentale del sistema nervoso, e in particolare delle "habenulae" cerebrali, sulla produzione delle piastrine nel sangue e dunque sul controllo delle malattie leucemiche e tumorali. Per la cura dei tumori è dimostrata l'importanza del biofeedback cerebrale, terapia già in uso negli USA presso prestigiosi istituti come la Stanford University di Palo Alto o il Biofeedback Institute di San Francisco. Dunque si evidenzia ancor più la validità terapeutica del MindDrive, di cui è in progettazione un apposito software proprio per il biofeedback cerebrale. Con prestigiosi enti e istituti tra cui Fondazione Otaf di Lugano, Hesperia Hospital di Modena, Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano, Ospedale Civile di Lugo, Università degli Studi di Milano, Ospedale Maggiore C.A. Pizzardi di Bologna, Politecnico di Milano, sono in programma collaborazioni che hanno lo scopo di dimostrare, con studi e sperimentazioni, la validità scientifica e l’efficacia terapeutica dei prodotti MindDrive. In alcuni di questi enti si stanno già sviluppando applicazioni specifiche come il remote controller per l'attivazione col pensiero di apparecchi domestici e il word processor a scansione mentale.

Debutto in sala operatoria
Dopo alcuni clamorosi e impensabili risultati ottenuti tramite applicazione del sensore MindDrive (con specifico software di monitoraggio) a pazienti in rianimazione (all'Ospedale Civile di Lugo è stato addirittura possibile far comunicare soggetti usciti dal coma), con la successiva preziosa collaborazione del professore Carlo Marcelletti dell'Hesperia Hospital di Modena, il 16 Aprile 1998 il MindDrive viene applicato a un bambino sottoposto a intervento di cardiochirurgia. L’intervento dura oltre 3 ore e l’applicazione non invasiva dell’innocuo sensore permette di monitorare in diretta il bambino sotto operazione, controllando le reali condizioni e reazioni intime (stato cerebrale, pensieri, emozioni). Non esiste al mondo alcuna macchina o strumento che possa fare tutto ciò e con sensori non invasivi. Inoltre è possibile verificare l’esattezza di altri parametri fisiologici rilevati dal MindDrive come battito cardiaco, pressione sanguigna, temperatura corporea, confrontando i dati in simultanea con costosissima strumentazione medica professionale Marquette e Siemens. Ancora, il 9 Settembre 1998 viene effettuato il monitoraggio in diretta di corpo e cervello di una bimba di soli 2 mesi e 8 kg di peso in terapia intensiva post-operatoria.

 


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